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via degli Uffici del Vicario, 30
00186 Roma, Italia

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Piazza di Montecitorio
Uno studio storico urbanistico
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ROMA, Piazza di Montecitorio
Studio di Marcella Morlacchi

La storia L'Ambiente Urbano Il Rilevamento Cromatico La Metodologia Il lavoro svolto

L'Ambiente Urbano
Questa racchiusa e squadrata piazza romana, posta sulla leggera altura dell'antico Monte, spigolosa nei suoi confini e priva della simmetria desiderata e progettata per lei nel periodo barocco, si presenta ai nostri occhi come luogo di confluenza di numerose e anguste strade dai nomi emblematici, e quale polo di interesse straordinario - da sempre - per la vita cittadina. Attraverso i secoli, molto lentamente, la piazza ha raggiunto la sua attuale fisionomia, ed è bello scoprire che la presenza di una piccola chiesa di S. Biagio, (poi demolita dal Fontana) segnalata dalle più antiche piante storiche sulla attuale via della Missione, ha rappresentato il punto fisso, intoccabile, attorno al quale il Bernini ha inventato e organizzato la geometria del Palazzo, simmetricamente barocco, spezzando in tre parti il lungo prospetto sulla Piazza. Proprio la chiesetta scomparsa è la matrice del "movimento rigido" di questa quinta scenografica, nella quale i fronti delle due ali laterali sono leggermente arretrati rispetto al fronte centrale con un angolo di inclinazione magistralmente imposto dal Bernini per posizionare il fronte dell'ala sinistra del Palazzo ad angolo retto con l'allineamento del prospetto di S. Biagio, su via della Missione.
Naturalmente i nomi delle strade che confluiscono su questo spazio aperto, sono legati alle attività e alle funzioni svolte nella zona, e bellissimi dipinti, che raffigurano la piazza gremita di folla attenta all'estrazione dei numeri del lotto dal balcone del Palazzo, testimoniano che in via dell'Impresa (in un palazzo omonimo distrutto per l'ampliamento della Camera) era la Sede dell'Impresa del lotto. Ugualmente la Via degli Uffici del Vicario (prima chiamata "Via dei Notari" per la presenza della Sede dei cinque notai addetti alla Curia Innocenziana e poi "Via degli Uffici dell'Eminentissimo Vicario") ricorda nell'attuale nome l'antica presenza della Sede del Cardinale Vicario, mentre la attigua Via della Guardiola segnala che lì era il Corpo di guardia di questa Sede prestigiosa. Lo splendore dell'obelisco egiziano con gli emblemi di Papa Braschi sul coronamento bronzeo, completa alla fine del '700, il disegno di questo spazio urbano, conferendo con la sua forte spinta verticale maggiore imponenza e nobiltà a questo ambiente straordinario, ma decisamente serio e solenne (anche nel cromatismo delle sue quinte edilizie) proprio per il suo carattere secolare di Sede di Tribunali e luogo di Amministrazione della Giustizia. Destinato da Augusto a gnomone del suo orologio solare, l'obelisco indica ancora, silenziosamente, il passare del tempo, in dialogo diretto con i bellissimi elementi del coronamento del Palazzo frontistante, dal grande orologio, alle antiche campane, alla fantastica clessidra seicentesca posta alla base della croce: elementi preziosi, che da secoli stanno a sottolineare l'incredibile fugacità delle ore e dei minuti, riassunta allegoricamente nelle due piccole meravigliose ali, dal disegno raffinato, che luccicano sull'azzurro cielo di Roma, strettamente agganciate alla clessidra: dal punto più alto di Montecitorio esse ricordano insistentemente a tutti noi, rappresentati emblematicamente dagli "addetti ai lavori" del Palazzo, di usare bene del nostro tempo, perché questo tempo, così prezioso, veramente, vola.